Cultura

Sarà un’altra musica. Copyright, una proposta inedita

Internet. Incontro con Richard Stallman. Il guru del free software, a Bologna per il quinto Hackmeeting italiano.

di Riccardo Bagnato

BOLOGNA – Accordi con le case discografiche? Impossibili». È drastico Richard Stallman, il guru del software libero, punto di riferimento per milioni di smanettatori in ogni angolo del mondo. Gli accordi cui fa riferimento sono quelli che riguardano i diritti d?autore. La questione che ha decapitato Napster, il celebre sito americano che permetteva la distribuzione libera della musica in rete, e che ora Stallman rilancia sulla base di una sua nuova idea: «Ho in mente un sistema che dia la possibilità di ascoltare la musica grazie al web, tutta la musica, ricompensando gli artisti con una donazione diretta, semplice ed efficace, che bypassi il sistema di ricompensa classico gestito da case discografiche e società di controllo sul diritto d?autore».
Un?idea, questa di Stallman, che ha trovato il consenso entusiasta delle centinaia di giovani accorsi ad ascoltarlo a Bologna in occasione del quinto Hackmeeting italiano, presso il centro sociale Tpo.
Se questo diritto è valido per la musica, lo è ancor di più per i testi, le informazioni, i manuali e soprattutto il software stesso. Spiega Stallman: «Il copyright, come è inteso attualmente, non può più funzionare. è un sistema che garantisce guadagni per le società, non permettendo un?adeguata circolazione delle informazioni, senza garantire alcunché agli autori, né in termini economici, né in termini di proprietà intellettuale».
E come si può superare questo sistema poco conveniente per tutti? Stallman: «Dobbiamo insistere, permettere la diffusione e la modifica dei testi. Certo dipende dal soggetto che essi trattano. Un conto è se si tratta di un racconto, di un libro d?opinione o altro: quando io scrivo questo tipo di articoli, uso una licenza che permette solo la copia letterale del testo. Il loro ruolo nella società è diverso da quello di un dizionario o di un manuale. Questi hanno uno scopo funzionale, possono essere rilasciati sotto una free license che permette la pubblicazione di versioni modificate. La Gnu Free Documentation License è quella che noi raccomandiamo per questi usi».

Gnu e il suo profeta
Già la Gnu, che per Stallman è una professione di fede. L?acronimo sta per Gnu?s not Unix ed è un progetto di condivisione del sapere informatico. «Non avrai altro sistema all?infuori di Gnu, e Linux è uno dei suoi kernel», scherza Stallman. Dice che altri lo criticano per un certo fondamentalismo informatico, e lui risponde ironico, vestendo un mantello e mettendosi in testa un disco fisso a mo? di aureola.
Ma non elude le risposte. Alla domanda su quali siano i rapporti con il movimento Open source, Stallman non parafrasa: «Per il movimento open source il software proprietario non è un problema etico, per il movimento del software libero sì. Per questo motivo chi intende sentirsi parte del movimento software libero non può utilizzare software proprietario: è una questione di scelta, non un obbligo».
Stesso discorso per Red Hat e Sun, due aziende legatesi in tempi non sospetti al software libero (Red Hat è la distribuzione più commerciale e diffusa di Linux, mentre Sun ha sviluppato Star Office, pacchetto office open source). E anzi rincara la dose. «Certo, alcune cose non mi vanno a genio, Red Hat come Sun usano software proprietario insieme a quello libero, ma non dimentichiamo l?enorme aiuto in termini di diffusione e investimenti che queste e altre società permettono per lo sviluppo del software libero.

Forza copyleft
La Free software Foundation, fondata da Stallman alla fine degli anni 80, si impegna da anni per la diffusione del copyleft. L?idea del copyleft consiste nel dare il permesso di modificare un programma o un testo, di distribuirlo, e di pubblicarne una versione perfezionata, ma di obbligare chiunque benefici di questa possibilità di rendere successivamente copiabile e distribuibile il risultato.
Si applica in relazione a diverse licenze che autorizzano più o meno a modificare il contenuto. Fino alla formula più restrittiva che recita: «Copyright © John Smith. Verbatim copying and distribution of this entire article is permitted in any medium, provided this notice is preserved. Ovvero «Copyright © Mario Rossi. La copia letterale e la distribuzione di questo articolo è permessa con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta». In sostanza la copia e la distribuzione, per quanto restrittivo possa essere il copyleft, sono sempre possibili.
Libertà, questa la parola chiave del progetto Gnu, cui Stallman è particolarmente legato; e libertà è la parola chiave nel titolo della sua nuova biografia Free as in Freedom pubblicata da qualche settimana e scaricabile, sotto licenza Gnu Free Documentation License, dal sito: www.oreilly.com/catalog/ freedom/

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